A cura della Redazione F&T
Il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, è intervenuto il 21 novembre a Bruxelles al Consiglio dell'Agricoltura e della Pesca dell'Unione Europea.
Tra i temi affrontati, la nuova strategia forestale dell'UE per il 2030, la transizione energetica della pesca e dell'acquacoltura, l'etichettatura nutrizionale, la sostenibilità ambientale delle filiere produttive, i rincari energetici e delle materie prime.
"Giornata produttiva e proficua" ha commentato il Ministro incontrando la stampa a margine della riunione, a Bruxelles.
Dal tormentone Nutriscore alla riforestazione
Il Ministro ha ribadito, in particolare, la posizione italiana tradizionalmente e fortemente contraria al Nutriscore, l’indicatore nutrizionale a semaforo che penalizza gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri e calorie, grassi saturi e sale.
Lollobrigida ha detto di aver "richiamato tutti i Paesi all’attenzione che ci deve essere rispetto all’informazione per il consumatore finale; un’informazione che deve essere la più ampia possibile. Ma non riteniamo ci debbano essere strumenti che dal punto di vista della informazione non sono sufficienti, e dal punto di vista del condizionamento del consumatore sono addirittura pericolosi, e tra questi riteniamo vi sia il Nutriscore".
Ancora: "non abbiamo ricevuto posizioni ufficiali, ma la nostra sensazione è che tutti abbiano la consapevolezza che questo non può essere uno strumento, così come lo si è descritto, che garantisca appieno il consumatore finale e che sia davvero e oggettivamente utile all’economia di questa nostra Europa".
L'Italia proporrà un progetto "di informazione al consumatore finale che sia più approfondito, che sia più chiaro, che lo metta in condizioni di sapere quello che mangia. E che non sia invece - ha puntualizzato Lollobrigida - uno strumento che tende ad avvantaggiare alcuni modelli, addirittura alcune aziende rispetto all’interesse che viene sbandierato, quello della difesa del consumatore".
Nell’ambito della discussione in Consiglio UE sulle misure per la riforestazione, ha continuato il Ministro, "abbiamo avuto modo di sottolineare l’interesse dell’Italia ad avere un progetto in Europa che metta in condizione di omogeneizzare le politiche sull’afforestazione, in modo da rendere compatibile lo sviluppo delle foreste, la riduzione della presenza di anidride carbonica nell’aria, ma con lo sviluppo delle attività connesse".
Le criticità del settore ittico
Riguardo alla pesca, Lollobrigida ha sottolineato "quanto sia critico questo settore, e vada messo in condizione chi oggi svolge quella attività di poter continuare a produrre e a valorizzare una tradizione che in Italia, in particolare, viene messa in crisi anche da vicende contingenti". In particolare "la criminale aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, ha portato a un aumento del costo dei carburanti che oggi i nostri pescatori si trovano ad affrontare. Da questo punto di vista, l’Italia ha già sviluppato con attenzione, in linea con le politiche europee, degli interventi, e ne svilupperà ancora".
Ambiente sì, ma...
A proposito invece degli impatti ambientali provocati dal sistema agroalimentare, Lollobrigida ha affermato: "Ho avuto modo di confrontarmi con il Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, con il quale abbiamo potuto puntualizzare gli interessi dell’Italia nell’ambito dello sviluppo delle politiche agricole in Europa, che permetteranno senza dubbio di perseguire una politica sostenibile, ma che sia anche compatibile con le attività produttive, con la ricerca e la valorizzazione di un settore che noi consideriamo strategico: quello agricolo e della pesca".
Il Ministro ha aggiunto di aver incontrato in bilaterale, durante il Consiglio, gli omologhi di "Polonia, Austria, Spagna e il Francia. Con tutti abbiamo trovato che ci sono molti punti di contatto, comuni interessi, volontà di lavorare in sintonia, in difesa della qualità, in difesa dello sviluppo. E certamente in difesa dell’ambiente". Tuttavia, ha proseguito, questa difesa dell’ambiente deve considerare che "ci troviamo in una situazione nella quale i cittadini europei hanno scoperto di non essere indipendenti dal punto di vista degli approvvigionamenti, ed è quindi necessario contemperare la difesa dell’ambiente, il raggiungimento di un minor impatto ambientale del modello di sviluppo dell’agricoltura, con una posizione tenga conto della necessità di maggiori produzioni all’interno di questo continente, che conservino la possibilità dei nostri cittadini di avere sufficiente cibo, a prescindere da quello che avviene".
"E voglio aggiungere - ha detto ancora Lollobrigida - sufficiente cibo di qualità: è un altro elemento che noi riteniamo indispensabile. L’Italia e anche le altre nazioni hanno necessità di sviluppare politiche che tengano conto che il cittadino debba avere prodotti di qualità".
Fonti: askanews.it, politicheagricole.it
Foto: politicheagricole.it
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