Le zoonosi e i focolai infettivi di origine alimentare sono in aumento

Le zoonosi e i focolai infettivi di origine alimentare sono in aumento

EFSA: i focolai di listeriosi hanno addirittura superato i livelli pre-pandemia

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13

Dicembre
2022

A cura della Redazione F&T

Nel 2021 sono aumentate le segnalazioni di malattie zoonotiche e focolai infettivi di origine alimentare rispetto al 2020. Lo afferma l’ultimo Rapporto annuale sulle zoonosi "One Health" dell’UE, pubblicato il 13 dicembre 2022 dall’EFSA e dall’ECDC, dove si sottolinea quanto tali numeri siano rimasti comunque al di sotto di quelli relativi agli anni precedenti la pandemia di Covid-19.
Il decremento generale dei casi di zoonosi e di focolai è evidentemente collegato alle misure di controllo pandemico, ancora in vigore nel 2021. 

Tra le poche eccezioni figurano i casi di yersiniosi e quelli di focolai di listeriosi di origine alimentare, che hanno superato i livelli pre-pandemia.

Causa della maggior parte dei focolai di origine alimentare (773) è stata la Salmonella, responsabile del 19,3% del totale.
Diversamente dai casi di malattia complessivamente segnalati, i focolai di origine alimentare vedono almeno due persone contrarre la stessa malattia dallo stesso alimento contaminato. Le fonti più comuni di focolai di salmonellosi sono state uova, ovoprodotti e "alimenti misti", ossia pasti composti da vari ingredienti.

Il numero di focolai causati da Listeria monocytogenes (23) è stato il più alto mai registrato. Secondo l'EFSA tale incremento ptrebbe essere riconducibile a un maggiore ricorso alle tecniche di sequenziamento dell’intero genoma, che permettono una migliore individuazione e definizione dei focolai da parte degli esperti scientifici.

Nel rapporto figurano anche i casi complessivi di malattie zoonotiche segnalati, che non sono necessariamente collegati a focolai.
La campilobatteriosi rimane la zoonosi più frequente, per la quale si registra un aumento che porta a 127.840 i casi segnalati rispetto ai 120.946 del 2020, laddove la carne di pollo e tacchino risultano la fonte più comune.
Al secondo posto si attesta la salmonellosi, che ha colpito 60.050 persone rispetto alle 52.702 del 2020. Seguono, tra le malattie zoonotiche comunemente segnalate, la yersiniosi (6.789 casi), le infezioni da E. coli produttore della tossina Shiga (6.084) e la listeriosi (2.183).

Il rapporto contiene inoltre dati su Mycobacterium bovis/caprae, Brucella, Trichinella, Trichinella, Echinococcus, Toxoplasma gondii, rabbia, febbre Q, virus della Valle del Nilo e tularemia.

L’EFSA ha pubblicato anche diversi strumenti interattivi di comunicazione sui seguenti argomenti:

 
 
 
 
 
 
 
 


I lettori hanno anche la possibilità di ascoltare l’ultimo podcast dell’EFSA Unwelcome gifts: food poisoning unwrapped che spiega le malattie veicolate da alimenti e illustra le buone abitudini da adottare a casa.


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