È stato appena pubblicato su Nutrients lo studio* condotto dai ricercatori OERSA Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari del CREA Alimenti e Nutrizione, che elabora i risultati del questionario messo a punto in pieno lockdown (aprile - maggio 2020), con l’intento di documentare i mutamenti intercorsi nell’alimentazione quotidiana durante la quarantena.
L’applicazione della cluster analysis, ossia una metodica analitica che permette di raggruppare gli individui in gruppi caratteristici è un elemento di novità che, rispetto ad altri studi simili, condotti nello stesso periodo, ha permesso al CREA di identificare quattro gruppi in base agli andamenti dei consumi durante il lockdown paragonati a quelli abituali:
- gli usual eaters (51,4%) che non hanno modificato le loro abitudini
- i more eaters (41,4%) che, al contrario, hanno incrementato i consumi di quasi tutte le categorie alimentari investigate
- gli healthy eaters (26,8%) che hanno incrementato il consumo di alimenti salutari come legumi, cereali integrali e frutta secca, ma al tempo stesso anche quello di dolci
- i less eaters (7,5%), caratterizzati da coloro che hanno ridotto i consumi.
La relazione dei quattro gruppi con diverse variabili, ha permesso di sottolineare che chi possiede un’elevata aderenza alla Dieta Mediterranea ha continuato a migliorare le proprie abitudini alimentari anche durante il lockdown, mentre chi ha un’aderenza bassa non ha apportato miglioramenti.
Da notare che risulta molto alta la percentuale degli intervistati che non segue la Dieta Mediterranea: 62%. Il consumo eccessivo di carne rossa (2 e più porzioni a settimana) ha riguardato addirittura il 60% circa dei casi.

I risultati
Nel periodo analizzato si sono manifestate difficoltà socio-economiche, soprattutto tra i gruppi più vulnerabili come gli anziani.
D’altra parte, però, due aspetti positivi sono emersi in tutti i quattro gruppi: maggior tempo speso a consumare i pasti insieme alla famiglia (circa nel 50% dei casi) e marcata attenzione al tema dello spreco alimentare (circa 80%).
Durante il lockdown, una parte degli intervistati sembra aver seguito adeguatamente le raccomandazioni degli esperti aumentando il consumo di frutta (24,5%), verdura (28,5%), frutta secca (12%) e pesce (14%).
Inoltre il 19% dice di aver aumentato il consumo di olio extravergine di oliva. Tra i comportamenti più vituosi c’è il consumo di legumi che è aumentato del 22% e quello dell’acqua del 20%:
Il consumo di vino è aumentato nel 16%del campione.
Contemporaneamente è aumentato il consumo di comfort food (22,7%) e dolci (36,9%) che insieme ad un’attività fisica non adeguata (più della metà degli intervistati infatti non ha praticato alcun tipo di attività o ne ha fatta meno di quanto indicato dalle raccomandazioni) potrebbe essere stata la causa di un aumento di peso da parte di un gran numero di intervistati: circa il 37%.
Il campione
Hanno risposto al questionario 2.768 persone, provenienti da tutte le regioni di Italia, di cui il 52 % costituito da femmine e il 48% da maschi.
L’82% vive in famiglia e, di questi, il 20 % con bambini di meno di 12 anni, mentre l’16% vive da solo.
La fascia di età più rappresentata è quella di 30-49 (32%) e 50-69 (33%) anni. I giovani tra i 18 e i 29 anni sono il 15%.
Gli intervistati sono caratterizzati da un elevato livello di istruzione (il 69% è laureato e il 27% diplomato) e, come detto, da una scarsa aderenza alla dieta mediterranea per il 62%.
"Nonostante una parte degli intervistati abbia seguito le raccomandazioni per mantenere abitudini alimentari e stili di vita sani, rispondendo dunque positivamente a questa situazione emergenziale - afferma la coordinatrice dello studio Laura Rossi, ricercatrice del CREA Alimenti e Nutrizione - un’altrettanta parte non vi si è conformata adeguatamente, portando ad esacerbare condizioni presenti in Italia già prima del lockdown, come l’alta prevalenza di individui con sovrappeso o obesità e la scarsa aderenza alla Dieta Mediterranea.
"Considerando che la pandemia è ancora in corso - conclude Federica Grant autore principale dello studio - queste evidenze dovrebbero essere il punto di partenza per la formulazione di future raccomandazioni e linee guida".
* Eating Habits during the COVID-19 Lockdown in Italy: The Nutritional and Lifestyle Side Effects of the Pandemic →
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