La biodiversità dell’Emilia-Romagna messa a rischio dall’alluvione

La biodiversità dell’Emilia-Romagna messa a rischio dall’alluvione

SOS per prodotti dell'agricoltura e allevamenti in occasione della “Giornata internazionale per la biodiversità”

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prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

22

Maggio
2023

A cura della Redazione F&T

Per la sua posizione geografica, l’Emilia-Romagna presenta una biodiversità straordinaria includendo 2.700 specie diverse di piante, oltre 350 specie di animali vertebrati e una grande varietà di habitat.

Proprio dalla sua biodiversità derivano molteplici risorse fondamentali come il cibo, i materiali da costruzione, il riscaldamento, le fibre tessili e i principi attivi medicinali. Inoltre, la biodiversità provvede ad alcune funzioni vitali, dall'impollinazione delle piante, alla purificazione dell'aria, dell'acqua e del suolo.

Biodiversità minacciata dall’alluvione dei giorni scorsi, che ha coinvolto svariate specie: dall’albicocca di Imola alla fragola di Romagna, dal grano Senatore Cappelli alla ciliegia di Cesena fino al maiale “Mora romagnola”.

L’alluvione ha sommerso i campi decimando anche le semine del Senatore Cappelli, un antenato del grano duro moderno, ultracentenario, sottolinea Coldiretti, selezionato nel 1915 dall’agronomo Nazareno Strambelli che lo ha così chiamato in onore del senatore del Regno, Raffaele Cappelli. Una varietà che negli anni '60 ha iniziato a scomparire prima di essere recuperato recentemente.

Anche i frutteti sono stati devastati dall’alluvione: tra le piante, colpite anche le pesche e le nettarine di Romagna Igp; le origini della coltivazione della Pesca e Nettarina di Romagna IGP risalgono al XIX secolo, quando nella provincia di Ravenna vennero predisposti degli impianti per la coltivazione di questo frutto. Da allora i frutteti si sono sempre più diffusi in varie zone delle province di Bologna, Ferrara e Forlì facendo sì che, nel corso degli anni, il prodotto fosse sempre più conosciuto, apprezzato e commercializzato anche all’estero.

Anche due varietà autoctone di grande qualità di albicocche “Reale” e “Val Santerno di Imola”, che già dal 1900 rappresentano una delle principali fonti di reddito per le aziende agricole del territorio sono state duramente compromesse.

Minacciate anche la Ciliegia di Cesena così come la fragola di Romagna, i cui campi sono da decenni parte integrante del paesaggio rurale dell’entroterra ed ora sotto finiti sott’acqua.

A preoccupare, non sono solo i dati relativi all’agricoltura. A dura prova infatti è stato messo anche il settore dell’allevamento: i 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini.
Secondo Coldiretti si evidenziano purtroppo diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati: in pericolo è l’azione di recupero delle razze storiche da parte degli allevatori, dal maiale di Mora romagnola ai bovini da carne di razza romagnola, che nel passato avevano rischiato l’estinzione.

Foto: sito Regione Emilia-Romagna

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