Inflazione inarrestabile: +6,9%. Alimentari +6,7%

Inflazione inarrestabile: +6,9%. Alimentari +6,7%

ISTAT: i prezzi di maggio salgono dello 0,9% su aprile. Il 10 giugno la "Protesta delle pentole vuote"

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

01

Giugno
2022

Secondo le stime appena pubblicate dall'ISTAT, il rialzo dei prezzi di tutti i beni, compresi gli alimentari, continua senza sosta: nel mese di maggio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 6,9% su base annua (da +6,0% del mese precedente).
L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, dopo il rallentamento di aprile, si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto: dei Beni energetici (la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,2%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,4%; la crescita dei prezzi degli Energetici regolamentati è stabile a +64,3%), dei Beni alimentari (da +6,1% a +7,1%), soprattutto dei Beni alimentari lavorati (da +5,0% a +6,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6,0%).
Pertanto, l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,4% a +3,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,7%.

Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +8,7% a +9,7%) sia quelli dei servizi (da +2,1% a +3,1%); rimane stabile, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (-6,6 punti percentuali come ad aprile).

Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,7% a +6,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,8% a +6,7%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,2%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), degli Alimentari non lavorati (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,2%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +2,5% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari dell'ISTAT, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento su base mensile dello 0,9% e del 7,3% su base annua (da +6,3% nel mese precedente).

Un'inflazione mai vista da 36 anni

"A maggio - commenta l'ISTAT in una nota - dopo il rallentamento di aprile, l’inflazione torna ad accelerare salendo a un livello che non si registrava da marzo 1986 quando fu pari a +7,0%. Gli elevati aumenti dei prezzi dei Beni energetici continuano a essere il traino dell’inflazione (con quelli dei non regolamentati in accelerazione) e le loro conseguenze si propagano sempre più agli altri comparti merceologici, i cui accresciuti costi di produzione si riverberano sulla fase finale della commercializzazione. Accelerano infatti i prezzi al consumo di quasi tutte le altre tipologie di prodotto, con gli alimentari lavorati che fanno salire di un punto la crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa che si porta a +6,7%, come non accadeva dal marzo 1986 quando fu +7,2%".

La Protesta delle pentole vuote

L’inflazione al 6,9% è una rovina per le tasche dei consumatori, una catastrofe e una tragedia, commentano le diverse Associazioni dei consumatori. "I prezzi dei prodotti alimentari - dice il Presidente Assoutenti Furio Truzzi - registrano a maggio una impennata record, aumentando del +7,5% rispetto allo scorso anno, il livello più alto degli ultimi 36 anni. Questo significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +562 euro annui".
Il Codacons stima una maggiore spesa fino a 2.753 euro annui per una famiglia con due figli a causa dell'inflazione.
Sarà "una Caporetto per i consumi, per via degli effetti disastrosi sul potere d’acquisto delle famiglie", afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. L’inflazione al 6,9%, stima l’UNC, significa una stangata di 2.421 euro annui per una famiglia con due figli, dei quali 561 solo per i prodotti alimentari e le bevande. La batosta sarà di 2.257 euro l’anno per una coppia con un figlio, che pagherà in più 505 euro per cibo e bevande. Per le famiglie numerose si parla di aumenti per 2.693 euro, 615 solo per il cibo.

"Non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi - affermano le Associazioni dei Consumatori - ma di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze sull’intero sistema economico. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare".

Più di un quarto delle famiglie, ricordano le Associazioni, si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona.

Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-Consum, Assoutenti, Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori e Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino affermano che "i rincari a cui stiamo assistendo hanno avuto finora solo timide reazioni del governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo, come la tassazione sui superprofitti delle società dell’energia, gli sgravi parziali per alcune imprese e la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette, ma rinviando i necessari interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo per arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo".

Per far sentire la protesta dei cittadini e richiamare il Governo al dovere di confrontarsi e di intervenire sulle speculazioni, le Associazioni dei consumatori hanno lanciato la "Protesta delle pentole vuote" per il 10 giugno 2022, alle ore 11:00, con raduni e presidi a Roma in P.zza SS. Apostoli e contemporaneamente in tutti i capoluoghi regionali davanti alle Prefetture.
Le Associazioni presenteranno una piattaforma di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.

Per rimanere aggiornati sugli eventi in tutta Italia è possibile consultare la pagina dell’evento →

Foto: FB iniziativa Protesta delle Pentole vuote


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