Glifosato, la maggioranza non c'è. La Commissione approverà il rinnovo entro il 15 dicembre

Glifosato, la maggioranza non c'è. La Commissione approverà il rinnovo entro il 15 dicembre

Gli Stati membri non hanno trovato un accordo sul pericoloso erbicida. Ma potranno limitarne l'uso a livello nazionale

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20

Novembre
2023

A cura della Redazione F&T

Il 16 novembre 2023 gli Stati membri dell'Unione Europea non hanno raggiunto la maggioranza qualificata richiesta per rinnovare o respingere l'approvazione del glifosato durante una votazione in sede di Comitato di appello, che fa seguito a una precedente votazione in sede di Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi tenutasi il 13 ottobre. Nemmeno in tale occasione gli Stati membri avevano raggiunto la maggioranza richiesta per rinnovare o respingere la proposta.

In linea con la legislazione dell'UE e in assenza della maggioranza richiesta in un senso o nell'altro, ora la Commissione è tenuta ad adottare una decisione entro il 15 dicembre 2023, data di scadenza dell'attuale periodo di approvazione.

Come si muoverà la Commissione

La Commissione fa sapere che, sulla base di valutazioni globali della sicurezza effettuate dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) lo scorso luglio e dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), di concerto con gli Stati membri dell'UE, procederà al rinnovo dell'approvazione del glifosato per un periodo di 10 anni, subordinandola a determinate nuove condizioni e restrizioni.
Tali restrizioni comprendono il divieto di uso pre-raccolta di tale sostanza come essiccante e la necessità di introdurre alcune misure per proteggere gli organismi non bersaglio.
"Gli Stati membri - si legge in una nota - sono responsabili dell'autorizzazione nazionale dei prodotti fitosanitari (PPP) contenenti glifosato e continuano a poterne limitare l'uso a livello nazionale e regionale se lo ritengono necessario sulla base dell'esito delle valutazioni dei rischi, tenendo conto in particolare della necessità di proteggere la biodiversità".

Come hanno votato i Paesi

Come detto, il 16 novembre, in sede di Commissione di appello, i rappresentanti dei 27 Paesi membri non sono riusciti a prendere una decisione. Lo stallo è nato dall’impossibilità di arrivare a una maggioranza qualificata: nessun Paese ha cambiato idea, con la sola eccezione dell’Italia.
Secondo fonti di ARC2000, Roma aveva votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione al glifosato nella sessione di ottobre, ma il 16 novembre sarebbe passata all’astensione. La ragione è legata ai dubbi sulla possibilità di usare l’erbicida nelle fasi precedenti al raccolto.
A dire no al glifosato sarebbero stati soltanto Austria, Lussemburgo e Croazia, mentre Francia e Germania hanno continuato ad astenersi, di fatto facendo naufragare qualsiasi possibilità di raggiungere una decisione chiara.
Insieme a Parigi e Berlino si sarebbero astenuti anche Bulgaria, Belgio, Malta e Olanda.

PAN: l'approvazione del Glifosato viola la legge europea sui pesticidi

"Senza la maggioranza qualificata, la responsabilità dei prossimi passi ricade ora direttamente sulle spalle della Commissione. La Commissione ha già annunciato i suoi piani per rinnovare il glifosato da sola. Una nuova approvazione dell’erbicida - ha commentato PAN Europe (Pesticide Action Network Europe) - violerebbe la legge europea sui pesticidi, secondo la quale la salute e l’ambiente dovrebbero avere la priorità. In caso di dubbio occorre invocare il principio di precauzione".

Ricordiamo infatti che l'EFSA, nel suo ultimo parere, aveva messo nero su bianco che "La valutazione dell’impatto del glifosato sulla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente non ha evidenziato alcuna area di preoccupazione critica (...). Ma sono state riportate alcune lacune nei dati, come questioni che non è stato possibile risolvere in via definitiva o questioni rimaste in sospeso, che la Commissione europea e gli Stati membri dovranno prendere in considerazione nella prossima fase del processo di rinnovo dell’approvazione".

"Ci rammarichiamo che la Commissione volti le spalle alla scienza indipendente e alle preoccupazioni dei cittadini e intenda riapprovare questo pericoloso erbicida per altri 10 anni. Esistono prove allarmanti che evidenziano i rischi di cancro associati al glifosato, insieme alla miriade di altri effetti avversi segnalati", ha affermato Angeliki Lysimachou, Responsabile della scienza e della politica presso Pesticide Action Network Europe.
"Diversi Stati membri hanno riconosciuto le conclusioni della scienza indipendente: questa sostanza non soddisfa i criteri di sicurezza per la riapprovazione in Europa. La scienza indipendente parla chiaro e chiediamo alla Commissione di rimuovere questa sostanza pericolosa dal mercato europeo una volta per tutte", ha aggiunto Gergely Simon, Senior Policy Officer presso PAN Europe.

Renewal of the approval of glyphosate: Questions and Answers →

Fonti: ec.europa.eu, rinnovabili.it, helpconsumatori.it

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