Emergenza H5N1 nel Nord Italia. Focolai in allevamenti industriali di tacchini, ovaiole e broiler

Emergenza H5N1 nel Nord Italia. Focolai in allevamenti industriali di tacchini, ovaiole e broiler

L'aviaria colpisce nel Veronese, nel Delta del Po e nel Cremonese

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17

Novembre
2022

A cura della Redazione F&T

Nel Nord Italia si sta registrando una situazione emergenziale per l'aviaria. In Veneto, nelle province di Treviso, Verona, Padova e Rovigo, in Lombardia, nelle province di Brescia, Cremona e Pavia, in Emilia Romagna, in provincia di Ferrara, e in Friuli Venezia Giulia in Provincia di Pordenone vi sono nuovi focolai confermati anche negli ultimissimi giorni. Numerosi anche i casi riscontrati nei selvatici in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna. Il passaggio ritardato degli uccelli migratori e il contagio di allevamenti rurali all’aperto complicano le azioni di contrasto alla diffusione del virus.

I nuovi focolai del virus H5N1 ad alta patogenicità sono stati confermati dal Centro di referenza nazionale dell’IzsVe anche in quest’ultima settimana. Due in particolare, nelle ultime ore in Veneto, in un allevamento di tacchini da carne a San Martino Buon Albergo (Verona) dove saranno abbattuti 4.800 capi e in un allevamento di polli da carne a Porto Viro (Rovigo). 

I focolai di novembre 2022

Ad essere interessati dalla diffusione dell’epidemia e dai provvedimenti conseguenti, dopo due precedenti positività nel mese di ottobre, tra il 3 e 4 novembre, due allevamenti industriali di tacchini da carne in provincia di Verona, uno ad Angiari, dove si è reso necessario l’abbattimento di 15.904 capi di 94 giorni , e l’altro a Nogara,  dove al momento del sopralluogo dell’Uss 9 erano presenti in allevamento circa 50.000 tacchini maschi di 120 giorni di età.
Il 4 novembre è toccato di nuovo alla provincia di Treviso con la conferma di altri tre focolai per influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) sottotipo H5, dopo quelli che si erano verificati tra fine settembre e fine ottobre. I nuovi casi , che portano a sei il totale dei focolai nella Marca a partire dal 22 settembre,  si sono verificati in tre piccoli allevamenti rurali, uno a Volpago del Montello (circa 10 galline), uno a Ponte di Piave (circa 10 galline) e infine in un allevamento di avicoli ornamentali (circa 20 galline e 6 cigni) nel comune di Treviso. Il 7 novembre la conferma di un focolaio H5N1 HPAI in un allevamento di circa 50mila galline ovaiole in comune di Porto Viro (Rovigo). Il 9 novembre confermato un nuovo focolaio di HPAI H5N1, il quarto in provincia di Verona, in un allevamento di tacchini da carne del Comune di Nogarole Rocca in cui erano presenti poco meno di 13mila capi.  Confermato un caso anche in un allevamento rurale a Porcia (Pordenone). Il 15 novembre la conferma di un nuovo focolaio H5N1 HPAI in un allevamento di polli da carne a Porto Viro (Rovigo) e dio tacchini da carne a San Martino Buon Albergo (Verona).

Negli ultimi giorni un focolaio confermato il 12 novembre a Zevio (Verona) in un allevamento di tacchini da carne, circa 28mila capi.

La presenza del virus negli allevamenti rurali a cielo aperto, e quindi particolarmente esposti al contagio degli uccelli selvatici in migrazione, rappresenta un elemento di amplificazione del contagio e contribuisce a complicare le operazioni di sorveglianza e di contrasto alla diffusione dell’epidemia.  Elementi che si aggiungono alle attività umane e commerciali che possono propagare il virus anche ad allevamenti industriali “chiusi”.

Le positività nel secondo semestre 2022

L’ultimo rapporto EFSA ed l’ECDC sul periodo compreso tra giugno e settembre 2022, aveva segnalato una permanenza dell’infezione in una stagione in cui, negli anni precedenti, si era sempre registrata la pressoché totale scomparsa del virus. Quest’anno, invece, l’influenza aviaria non se ne è mai andata: tra l’11 giugno e il 9 settembre 2022 sono stati segnalati 788 casi in 16 paesi dell’UE e nel Regno Unito: 56, 22 e 710 rispettivamente nel pollame, nei volatili in cattività e in quelli selvatici.
La prima positività nel secondo semestre 2022 in Italia per virus dell’Influenza Aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5N1 si era verificata nel pollame il 22 settembre  a Silea nel Trevigiano. In data 29 settembre seguente la conferma della prima positività ad alta patogenicità nei volatili selvatici.

Questi i focolai confermati nel pollame dal 22 settembre al 14 novembre:

VENETO - SILEA (TREVISO)  MULTISPECIE (700 capi)
VENETO - RONCO ALL’ADIGE (VERONA) BROILER (53mila capi)
LOMBARDIA - QUINZANO D’OGLIO (BRESCIA) TACCHINI DA CARNE (10mila capi)
EMILIA-ROMAGNA - OSTELLATO (FERRARA)  OVAIOLE (100mila capi)
VENETO - VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) OVAIOLE (49mila capi)
LOMBARDIA - GALLIOVOLA (PAVIA) MULTISPECIE (alcune centinaia di capi)
VENETO - ORSAGO (TREVISO)  ANATRE RURALE (25 capi)
LOMBARDIA - CREMONA -  POLLI RIPRODUTTORI
VENETO - ANGIARI (VERONA) TACCHINI DA CARNE (15.904 capi)
VENETO - NOGARA (VERONA) TACCHINI DA CARNE (50mila capi)
VENETO - VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) GALLINE (10 capi)
VENETO - PONTE DI PIAVE (TREVISO) GALLINE (10 capi)
VENETO - TREVISO AVICOLI ORNAMENTALI (26 capi)
VENETO - PORTO VIRO (ROVIGO) OVAIOLE (50mila capi)
FRIULI VENEZIA GIULIA - PORCIA (PN)  MULTISPECIE RURALE (alcune decine di capi)
VENETO - NOGAROLE ROCCA (VERONA) TACCHINI DA CARNE (circa 12.900 capi)
VENETO - PADOVA MULTISPECIE (RURALE)
LOMBARDIA - CREMONA POLLI RIPRODUTTORI
VENEZIA - MULTISPECIE (RURALE)
VENETO - ZEVIO (VERONA) - TACCHINI DA CARNE (circa 28mila capi)
LOMBARDIA - SCANDOLARA RAVARA (CREMONA) OVAIOLE (140mila capi)
VENETO - PORTO VIRO (ROVIGO) POLLI DA CARNE
VENETO - SAN MARTINO BUON ALBERGO (VERONA) TACCHINI DA CARNE (4.800 capi).

Numerose le positività nei selvatici nelle Regioni più colpite. Va segnalata una positività riscontrata il 5 novembre in Sardegna nel parco di Monte Urpinu a Cagliari con l’abbattimento di 200 volatili selvatici.

Fonte: sivempveneto.it
Photo by Jp Valery


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