Sono oltre 180 mila in Italia le persone affette da celiachia e che devono alimentarsi senza glutine. Ma in realtà si stima che altre 400.000 sono in attesa di sapere di essere celiaci. Tema, oggi più che mai, all’attenzione dell’opinione pubblica e dei media anche quando i non celiaci consumano prodotti senza glutine con la convinzione che abbiamo comunque effetti positivi sulla salute o ripercussioni sulla linea.
Allora, la dieta senza glutine non fa perdere chili come alcuni sostengono ma neppure fa ingrassare come temuto da altri. Lo dice uno studio italiano, condotto da AIC, l'Associazione Italiana Celiachia, sui nutrienti di 600 biscotti, merendine, fette biscottate, pane e sostituti del pane, pasta secca e mix di farine. La ricerca ha analizzato i nutrienti contenuti in 349 prodotti con glutine e di 235 cibi senza glutine a loro analoghi, scelti fra le marche più diffuse e presenti nei supermercati e negozi di tutta Italia. I risultati, presentati durante il convegno nazionale dell'AIC in corso a Genova, affermano che non ci sono differenze sostanziali in termini di calorie, grassi e zuccheri contenuti nei cibi senza glutine rispetto ai corrispondenti con il glutine.
"Gli alimenti per celiaci non devono essere demonizzati perché sono comparabili agli analoghi convenzionali di produzione industriale, né vanno inseriti nella dieta pensando che siano più salutari o perfino dimagranti: sono sostanzialmente sovrapponibili", ha osservato Giuseppe Di Fabio, Presidente AIC.
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