Si prospetta un derby in Europa sul tema dell'etichettatura e i due contendenti proporranno un classico: Italia - Francia. Nei prossimi giorni, infatti, il governo italiano consegnerà alla Commissione UE una controproposta al Nutriscore, l’etichetta a semaforo ideata dai francesi che assegna un colore, e dunque un "via libera" o uno "stop" a ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale.
La proposta italiana è denominata invece etichetta a batteria e prende in esame non i singoli cibi, ma la loro incidenza all’interno di una dieta.
L'etichetta nutrizionale a batteria prevede che tutti i valori espressi siano relativi alla singola porzione. Ogni box contiene l’indicazione quantitativa del contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale della singola porzione.
Il contenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie.
I contenuti di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi.
All’interno del simbolo “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata.
Le quantità di assunzione giornaliera raccomandate in EU sono:
• Energia: 8400 kj / 2000 kcal
• Grassi: 70 g
• Grassi saturi: 20 g
• Zuccheri: 90 g
• Sale: 6 g
La parte carica della batteria rappresenta graficamente la percentuale di energia o nutrienti contenuta nella singola porzione, permettendo di quantificarla anche visivamente. La somma di ciò che si mangia durante il giorno può “riempire” la carica della batteria, senza andare oltre, al fine di non superare le quantità di assunzione giornaliera raccomandate.
L'idea dell'etichettatura a batteria si rifà alla dieta mediterranea e al modello italiano basati sulla piramide alimentare, che non esclude nessun cibo, ma ne indica le quantità consigliate, così da consentire una dieta varia e soddisfacente e allo stesso tempo equilibrata dal punto di vista nutrizionale.
Alla base scientifica di questo sistema di etichettatura nutrizionale hanno lavorato l’Istituto superiore di Sanità, il Consiglio superiore dell’Agricoltura e il CREA.
Molto soddisfatta della proposta si è detta Federalimentare che ha così commentato: "Il meccanismo del Nutriscore - ha affermato il presidente Ivano Vacondio - metterebbe sullo stesso piano alimenti molto diversi, a discapito delle eccellenze della dieta mediterranea."
Da sottolineare che l'etichetta a batteria è stata testata sui conumatori: "All’Università Luiss - ha spiegato Vacondio - è stato commissionato lo studio sul campo: è stato interpellato un campione di famiglie italiane alle quali sono state sottoposte entrambe le etichette, il nutriscore francese e la batteria italiana. Le famiglie italiane si trovano indiscutibilmente meglio con la batteria".
Condividi su: