A cura della Redazione F&T
Dopo il botta risposta fra Coldiretti e i pastai di Unione Italiana Food, anche le Associazioni dei consumatori entrano a gamba tesa nella questione legata ai prezzi del grano, che sono in leggera flessione, e il prezzo della pasta, che risulta sempre in salita.
Prezzo della pasta: i dati
È quanto osservato anche nella Ricerca Eures-Adoc Il prezzo è giusto? secondo cui "l’incremento del costo dei beni alimentari risente dei passaggi interni alla filiera, talvolta non del tutto coerenti: sebbene infatti il costo del grano nel primo trimestre 2023 abbia registrato una leggera flessione (da 0,39 a dicembre 2022 a 0,38 a gennaio 2023), il prezzo del pane a gennaio 2023 sfiora i 4 euro al Kg (3,93, contro i 3,44 del 2022 e i 3,1 euro/kg del 2019). Analogamente, il costo di un kg di pasta al dettaglio si attesta mediamente nel 2023 a 2,28 euro, con un rincaro di circa 50 centesimi sul 2021 e di circa 1 euro sul 2019".
A parlare di speculazioni è stata la Coldiretti, che riporta anche i dati dell’Osservatorio del Ministero del Made in Italy, secondo cui i prezzi per la pasta variano da 2,3 euro al chilo di Milano a 2,2 euro al chilo di Roma, da 1,85 di Napoli a 1,49 euro al chilo di Palermo, mentre le quotazioni del grano sono pressoché uniformi lungo tutta la Penisola a 38 centesimi di euro al chilo.
I pastai di Unione Italiana Food hanno risposto affermando "che il grano ha prezzi troppo fluttuanti e non è l’industria della pasta a determinare il prezzo del grano duro, a farlo è il mercato globale con meccanismi e quotazioni internazionali".
L’UNC analizza l’andamento dei prezzi
Non ci sta l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui "il prezzo della pasta deve scendere immediatamente".
"È vero che a fare il prezzo è il mercato globale, peccato che il prezzo del frumento duro sia sceso", afferma Massimiliano Dona, Presidente dell’UNC. Secondo gli indici dei prezzi alla produzione del frumento duro pubblicati sul sito ISMEA, nel mese di marzo sono scesi del 3% su febbraio 2023 e del 21,8% su marzo 2022, mentre i prezzi medi mensili alla produzione sono scesi del 2,6% sul mese precedente e del 19,3% su base annua.
"Il prezzo della pasta (fresca e secca), secondo i dati ISTAT, nello stesso periodo di riferimento, è invece salito dell’1,3% su febbraio 2023 e del 18,2% su marzo 2022. Se a questo aggiungiamo che le bollette di luce e gas dall’inizio dell’anno stanno diminuendo, ecco che non ci sono più giustificazioni: i prezzi devono calare senza se e senza ma", prosegue Dona.
Secondo lo studio dell’UNC, i prezzi della pasta stanno salendo ininterrottamente dal giugno del 2021 e sono esplosi a partire da agosto 2021, per via dei cattivi raccolti in Canada e negli Stati Uniti. Da allora i prezzi sono rincarati del 37% su giugno 2021 e del 35,6% su agosto 2021. Ma ora la situazione nei mercati all’ingrosso è completamente cambiata, sottolinea l’associazione. Se ad esempio in Canada la produzione nella stagione 2021/22 era scesa del 59,6% rispetto a quella del 2020/21, in quella 2023/22 è risalita del 129,8%.
Codacons: pronti a ricorrere a Procure e Antitrust
Intanto il Codacons, a seguito delle denunce di speculazioni lanciate da Coldiretti, sta studiando un nuovo esposto all’Antitrust e alla magistratura penale, "affinché accerti possibili illeciti sull’andamento dei listini al dettaglio".
"Oggi la pasta è rincarata in media del 18,2% rispetto allo scorso anno, con ricadute pari in media a +25,5 euro annui a famiglia. Aumenti dei listini che, tuttavia, non sembrano giustificati dall’andamento delle quotazioni del grano. È necessario quindi verificare cosa, nello specifico, determina incrementi così forti dei listini - spiega il Presidente Carlo Rienzi - e se vi siano anomalie sul mercato tese a mantenere elevati i prezzi al dettaglio di un prodotto molto presente sulle tavole degli italiani, al punto che ogni cittadino consuma circa 23 chili di pasta all’anno".
Rincari che, secondo il Codacons, "potrebbero configurare l’ipotesi di cartello anti-concorrenza e la fattispecie di manovre speculative su merci".
Fonte: helpconsumatori.it
Photo by Sheila Pedraza Burk
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