Celiachia in crescita: stimato 1 milione di casi in Italia

Celiachia in crescita: stimato 1 milione di casi in Italia

Lo rivelano gli esperti al Convegno Annuale "The Future of Celiac Disease" dell’AIC. I casi diagnosticati sarebbero solo il 20% dei reali. Alla caccia di sintomi insoliti per raggiungere tutti i pazienti

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30

Settembre
2019

Stando ai dati di un nuovo studio italiano presentato in occasione dell’ultimo convegno annuale The Future of Celiac Disease promosso dall’Associazione Italiana Celiachia - AIC, la celiachia in Italia è in aumento: i casi diagnosticati sarebbero appena il 20% contro il 37% di poco tempo fa. Non sarebbero identificati molti pazienti che avendo sintomi meno evidenti o insoliti mancano, per anni, di una diagnosi corretta.

La stima secondo cui in Italia soffrirebbe di celiachia l’1% della popolazione, circa 600.000 persone, dopo 20 anni è quindi da rivedere al rialzo: il nuovo studio italiano indica che la prevalenza è in crescita, specialmente in alcune aree metropolitane, e sta sfiorando il 2%, portando il numero dei casi vicino a 1 milione. Di questo si è discusso durante l’8° Convegno The Future of Celiac Disease. Alla base dell’incremento ci sarebbero cause ambientali non ancora individuate ma l’aumento dei casi richiama alla necessità di migliorare le diagnosi che tuttora arrivano in media oltre sei anni dopo i primi sintomi.

Così, anche e soprattutto per scovare i pazienti con sintomi insoliti come afte ricorrenti in bocca, un’orticaria fastidiosa, l’anemia o le irregolarità mestruali, gli esperti propongono test del sangue mirati almeno su pazienti ricoverati in reparti come ginecologia, pediatria, medicina interna per individuare prima possibile i casi che resterebbero sotto silenzio perché si presentano con sintomi sfuggenti.
Migliaia di esami in più da mettere in preventivo ma è anche vero che la diagnosi precoce di celiachia è una forma indispensabile di prevenzione delle possibili conseguenze: il celiaco inconsapevole che assume glutine si espone, in rari casi, a complicanze anche gravi e irreversibili.

 “Il modo di fare diagnosi - ha spiegato Marco Silano, coordinatore del board scientifico AIC e Direttore Unità Operativa Alimentazione, Nutrizione e Salute, dell’ISS - potrebbe cambiare. A oggi nell’adulto la biopsia che confermi la celiachia è essenziale per escludere la presenza di altre patologie più gravi. In un prossimo futuro potrebbero bastare esami immunologici sul sangue. Ci sono infatti studi interessanti sulla cosiddetta biopsia liquida, un esame del sangue che predice la presenza del danno alla mucosa intestinale: viene utilizzato in oncologia, ma potrebbe essere applicato anche alla celiachia”.

 


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