Oltre 4 milioni per la ricerca in agricoltura biologica: è di prossima pubblicazione il bando dedicato ai progetti per la filiera del bio, cui viene destinato un massimo di 300mila euro per singolo progetto. I progetti ammessi dovranno riguardare il miglioramento delle produzioni biologiche e l'innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche.
Fondamentale è la garanzia del trasferimento tecnologico, fruizione e diffusione dei risultati raggiunti, diffusione dei benefici e vantaggi dell'agricoltura biologica.
Uno sguardo al settore
Negli ultimi dieci anni le superfici coltivate a bio nel nostro Paese, come evidenziano i dati SINAB, sono aumentate del 79%, superando il 15% dell'incidenza di superficie sul totale coltivato. I produttori che scelgono di coltivare con il metodo biologico hanno superato quota 80mila: nessun altro Paese in Europa vanta un numero di agricoltori bio così elevato. Siamo al primo posto anche per gli ettari coltivati a cereali, ortaggi, agrumi e olivo.
In questo contesto la ricerca assume un ruolo privilegiato e va sostenuta.
In Europa la strategia Farm to Fork dà come obiettivi, entro il 2030, il 25% delle superfici agricole condotte in regime biologico, e la riduzione contestuale dei fitofarmaci di sintesi e degli antibiotici come fertilizzanti chimici.
L'agricoltura biologica è sempre alla ricerca di strategie tecnico-agronomiche innovative per rispondere alle problematiche che i produttori si trovano quotidianamente ad affrontare. Soluzioni innovative che non di rado si diffondono all'intero settore agricolo: l'agricoltura biologica assume dunque un ruolo prezioso e trainante.
L'obiettivo del bando è dare continuità a questo percorso dinamico di miglioramento e innovazione che deve tradursi in soluzioni operative "testate" in campi reali e non solo nei siti di ricerca e sperimentazione.
Il bando
I progetti di ricerca devono perseguire il miglioramento delle produzioni biologiche, dell'innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e devono garantire il trasferimento tecnologico, la fruizione e diffusione dei risultati della ricerca, nonché la diffusione dei benefici e vantaggi dell'agricoltura biologica.
I progetti possono essere presentati da Università, Enti pubblici e Enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro, avvalendosi anche di più siti operativi, dovranno avere la caratteristica della concretezza, con il coinvolgimento diretto di aziende agricole biologiche o biodinamiche (che non devono avere ricevuto, negli ultimi due anni, alcun provvedimento sanzionatorio o di non conformità), favorendo così l'applicazione dei risultati della ricerca alla realtà produttiva. Le aziende individuate dovranno essere coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale, ossia il loro coinvolgimento non potrà essere limitato alla messa a disposizione dell'Ente che promuove la ricerca delle strutture aziendali.
Le tematiche di ricerca che potranno essere oggetto di cofinanziamento sono:
- miglioramento genetico in agricoltura biologica
- riduzione degli input esterni nella produzione biologica
- trasformazione dei prodotti biologici
- florovivaismo biologico
- piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche
- agroecologia nell'azienda biologica
- meccanizzazione
- sviluppo sostenibile del territorio e tutela ambientale, forestale e paesaggistica.
La definizione delle tematiche e l'approccio partecipato previsto dal bando sono frutto di un percorso di condivisione con il settore, attraverso il coinvolgimento del "Comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica".
Il Comitato, istituito nel 2016 con funzioni di indirizzo strategico per i progetti di ricerca nel settore biologico, prevede la partecipazione delle Regioni, delle rappresentanze di settore e degli Enti vigilati dal Ministero.
I progetti presentati, della durata massima di 3 anni, dovranno prevedere attività di sperimentazione svolta anche presso le aziende coinvolte e garantire la più ampia diffusione possibile dei risultati ottenuti.
Costituiscono elementi qualificanti, nonché requisiti premianti, il conferimento, da parte del soggetto proponente, di borse di studio nell'ambito dell'attività progettuale nonché il coinvolgimento, nell'attività progettuale di: studenti delle scuole superiori a indirizzo agrario; aziende biologiche ubicate nelle isole; aziende biologiche ubicate in territori montani; aziende biologiche ubicate nei biodistretti; aziende biologiche facenti capo a giovani imprenditori (meno di 40 anni); associazioni che, senza finalità di lucro, abbiano tra gli scopi statutari la ricerca in agricoltura.
Le procedure di presentazione delle proposte, di valutazione delle stesse e di concessione del contributo sono descritti nel dettaglio nel testo dell'avviso pubblico che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, sul sito del MiPAAF e del SINAB.
Sugli stessi siti saranno pubblicate le graduatorie e le informazioni relative allo svolgimento e alla finalità di ciascun progetto di ricerca.
Photo by Jakub Kapusnak
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