Assica: i salumi nel 2020

Assica: i salumi nel 2020

All'assemblea annuale di Assica con la nomina del nuovo presidente sono stati presentati i dati sui consumi e i nuovi progetti

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

21

Giugno
2021

È Ruggero Lenti il nuovo presidente di ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, che subentra a Nicola Levoni, che ha ricoperto il ruolo dal 2015. L’elezione, durante l'assemblea annuale, ha designato anche la squadra di presidenza, così composta: Lorenzo Beretta (Area Rapporti con La Distribuzione); Ivano Chezzi (Area Economica); Pietro D’Angeli (Area Rapporti di Filiera); Donato Didonè (Area Sostenibilità), Romeo Gualerzi (Area Rapporti con i Consorzi); Claudio Palladi (Area Export); Filippo Villani (Area Sindacale); Giorgia Vitali (Area Giuridico-Sanitaria).

L'incontro ha fornito anche l'occasione per presentare la campagna triennale, Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY”, che ha come Paesi target Italia e Belgio e intende migliorare il grado di conoscenza dei prodotti agricoli UE, attraverso la promozione ai consumatori, proposte formative e informative dedicate agli operatori e uno spazio dedicato alla stampa, anche attraverso un portale dedicato.

Sul fronte di produzione e consumi di salumi italiani i dati non sono eclatanti: l'anno del Covid ha fermato entrambi

Produzione

La produzione di salumi, ha chiuso i dodici mesi attestandosi a 1,093 milioni di tonnellate da 1,176 del 2019 (-7,1%). In calo è risultato anche il valore alla produzione che ha mostrato una flessione più contenuta, scendendo a 7.927 milioni di euro (-3,6%) da 8.225 milioni del 2019.

La produzione nazionale di carni e prodotti trasformati, inoltre, è risultata penalizzata anche dal calo della domanda estera di salumi determinato dall’adozione di provvedimenti simili a quelli assunti dal Governo italiano in molti Paesi nostri partner commerciali sia nella UE sia fuori dalla UE. Anche la produzione di conserve animali e quella di grassi lavorati è risultata in flessione rispetto a quella dell’anno precedente attestandosi a 1,345 milioni di t da 1,439 milioni di t del 2019 (-6,6%).

L’insieme delle produzioni ha presentato un fatturato di 8.237 milioni di euro, inferiore (-3,3%) a quello del 2019 (8.522 milioni di euro).

Come si evince dalla tabella i singoli salumi hanno registrato una contrazione nella produzione a volume di tutte le principali categorie.

Consumi

Nel 2020 la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 962,7mila t (-7,6%) contro 1,041 milioni dell’anno precedente. Il consumo apparente pro capite, considerato l’andamento della popolazione e la drastica riduzione degli arrivi dei turisti, si è attestato intorno ai 16,2 kg contro i 17,3 del 2019 (-6,6%). Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche, il consumo apparente pro capite è sceso a 27,2 kg da 28,9 kg dell’anno precedente (-6,1%).

Esportazioni

Andamento diversificato per le esportazioni: a una flessione in volume (-7,2%) è corrisposta una crescita a valore (+2,5%). Secondo le elaborazioni di Assica sui dati ISTAT, nell’anno della pandemia le spedizioni dei salumi italiani hanno riguardato 170.137 t per un fatturato di 1.626,7 milioni di euro. Nel corso dell’anno le importazioni hanno mostrato una contrazione sia in quantità sia in valore, fermandosi a quota 41.066 t (-18,8%) per un valore di 204,9 milioni di euro (-12,0%).

La dinamica import-export ha determinato un aumento del saldo commerciale del settore: +5,0% rispetto al 2019 per un valore di 1.421,8 milioni di euro.

Le esportazioni del comparto, in termini di fatturato, hanno mostrato un passo più veloce sia di quello dell’industria alimentare (+1,0%) sia di quello registrato dalle esportazioni nazionali complessive (-9,8%).

Per quanto riguarda i singoli prodotti tengono salsicce e salami stagionati e pancette che ha chiuso il 2020 con un +1,3% in quantità, per 6.141 t inviate, e un importante +25,0% a valore, per oltre 65 milioni di euro. 

L’analisi dei mercati geografici rivela che nel 2020 le spedizioni verso i partner comunitari hanno evidenziato un -7,7% in quantità per 118.293 tonnellate ma un +1,9% in valore per oltre 1.082 milioni di euro. Includendo il Regno Unito la Ue avrebbe registrato un -7,6% a volume e un +2,5% a valore.

Anno difficile anche per le esportazioni verso Paesi extra UE, che con arrivi di salumi italiani per 51.843 t e 544,6 milioni di euro hanno registrato un -5,8% a volume ma un +3,7% a valore.

Buone notizie sono arrivate dall’export verso il Canada: +28,7% in quantità e +38,2% in valore, dove le ottime performance di pancetta stagionata e salami hanno ampiamente compensato i cali delle altre categorie. Ottimo risultato anche per le esportazioni verso la Svizzera che hanno registrato un +6,4% con invii per 5.242 ton e un +11,7% per 86 milioni di euro.


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