Come tutte le associazioni e federazioni industriali e datoriali, anche Federalimentare ha espresso il suo commento circa il discorso programmatico tenuto da Mario Draghi al Senato in occasione della richiesta della fiducia, ottenuta a larghissima maggioranza.
Non solo Covid
Dopo aver plaudito la formazione del nuovo Governo, Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, ha voluto precisare che "Oltre l’emergenza pandemica che colpisce e ha già duramente colpito il nostro comparto, ci sono altre battaglie fondamentali dove in gioco è il nostro made in Italy". In primis, dunque, un appello per la questione più urgente, il recovery fund: "È necessario che anche il nostro settore sia considerato e inserito all'interno del recovery" ha detto il presidente.
"Poi - ha aggiunto Vacondio - sono certo che, come già accaduto con i precedenti governi, troveremo appoggio dal governo Draghi per le nostre battaglie: in Europa quella contro il Nutriscore, nel mondo difendendo il nostro Paese in sede codex alimentarius".
La sostenibilità. Degli altri
"L'agricoltura è un settore strategico e la pandemia ce l'ha dimostrato ancora di più. Abbiamo bisogno di un sistema agricolo forte, che produca materia prima di qualità e a prezzi accessibili, che si comporti in maniera sempre più sostenibile - ha affermato Vacondio - così da essere una delle protagoniste della transizione ecologica".
"Gli attori dell'industria alimentare - ha continuato il presidente Vacondio - non possono che essere d'accordo con la visione di Draghi perché l'agricoltura italiana è sicuramente una tra le fonti importanti per la produzione delle nostre eccellenze. Naturalmente, però, non è la sola: per produrre i nostri prodotti sarà importante mettere in campo anche altre azioni come gli accordi bilaterali con altri Paesi, che ci permettono di sostenere e sviluppare adeguatamente il nostro export, approvvigionarci di alcune materie prime, di cui l'Italia è deficitaria, e tutelare le nostre aziende, i luoghi dove i prodotti agricoli sono valorizzati e in cui risiede tutto il saper fare per produrre il cibo italiano famoso in tutto il mondo".
"Se oggi il food&beverage italiano è riconosciuto come eccellenza nel mondo è grazie ai nostri prodotti trasformati - ha concluso Vacondio -, eccellenze che hanno fatto registrare un fatturato nel 2020 di circa 142 miliardi (a fronte dei 55 miliardi circa del settore primario) e che a livello di export contano per l'82%, contribuendo a dare il segno positivo, quest’anno per la prima volta, alla bilancia agroalimentare. Per tutte queste ragioni siamo sicuri di trovare nel Governo un interlocutore adatto e pronto ad ascoltare il secondo settore manifatturiero del Paese".
Da Federalimentare, non una parola sulla transizione ecologica e sulla sostenibilità ambientale della seconda industria del Paese.
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